Pietro Ratto
La Rivoluzione del Kaiser
Ottobre 1917. Lenin infiamma la Russia con una Rivoluzione che cambierà
definitivamente le sorti di uno dei paesi più dispotici della storia.
Come conseguenza la Russia esce improvvisamente dalla Grande Guerra,
abbandonando l'alleanza con Francia ed Inghilterra e suscitando le ire
di tutte le Nazioni che contavano sul suo apporto bellico per mantenere
arroventato il Fronte Orientale contro la Germania.
Ma
agli occhi di tutti la pace fa parte del programma ideologico del
giovane leader dei bolscevichi, che aborre la guerra e che, il 3 marzo
1918, preferisce firmare il costosissimo Trattato di Brest Litovsk con
gli ex nemici, piuttosto che andar contro i suo ideali antimilitaristici
e pacifisti.
La
reazione della Germania è fin troppo accomodante. La Russia non viene
invasa come ci si sarebbe aspettati, anche se le condizioni di pace non
sono certo leggere. Deve rinunciare alla Polonia orientale, alla
Lituania, all'Estonia, alla Finlandia, alla Livonia, alla Curlamdia,
perdendo circa un terzo delle terre che amministrava fino a quel momento
e del suo reddito nazionale.
Tocca
proprio a Trotskij dare l'annuncio dell'uscita dalle ostilità della
Russia. Un Trotskij che fino all'ultimo cerca però di dissuadere Lenin
dall'accettare una pace così ignominiosa.
Le
nuove annessioni tedesche dureranno poco: i Trattati di Versailles li
cancelleranno nel giro di un anno, lasciando nominalmente l'indipendenza
a Nazioni che, di fatto, in molti casi sprofonderanno nel caos.
Come
mai Lenin accetta un'umiliazione tale? Perché i tedeschi non
approfittano del caos originatosi dalla fine dell'epoca zarista, dei
lunghi mesi di incertezza ad essa seguiti e della Rivoluzione d'Ottobre,
per annientare ed invadere una Russia da tempo accusata di dimostrarsi
troppo poco incisiva contro i nemici? E' davvero solo un caso che la
Prima Guerra mondiale termini con un inaspettato Trattato di pace tra
Russia e Germania esattamente come inizierà, vent'anni dopo, la
Seconda?
Alcuni documenti scoperti di recente darebbero un'altra spiegazione
all'intera vicenda.
Proviamo
allora a ricomporre il puzzle, con: