Pietro Ratto
Nizza
e quelle brutte cose che la Scuola insegna a non sapere
Chiacchierando
di queste recentissime brutte (e oscure) cose di Nizza, con ragazzi che hanno
appena finito la maturità, scopri che non hanno mai sentito parlare di Aldo
Moro, di Piazza Fontana, della Strage di Bologna o della Loggia P2. Mai
sentito nulla, a proposito di Dalla Chiesa, di Craxi, di Andreotti..
Allora capisci davvero a cosa serve la scuola.
A proposito di "non sapere", pochi sanno infatti che, da qualche
anno, al liceo hanno cambiato l’orario di cattedra anche per quanto riguarda
Filosofia e Storia. Dicono che bisogna privilegiare i fatti recenti, che i
ragazzi debbono conoscere la nostra storia ben oltre le guerre mondiali. Ma
cos’hanno fatto invece, i signori ministri di "destra" o di
"sinistra"? Hanno mantenuto il monte ore complessivo della nostra
cattedra, sì: 15 ore settimanali.. Ma con un giochetto di prestigio in più.
Prima, infatti, la distribuzione prevedeva quattro ore in terza (due di Storia
e due di Filosofia), cinque in quarta (due di Storia e tre di Filosofia), e
sei in quinta (tre di Storia e tre di Filo). Negli ultimi anni, invece, le
cose sono cambiate così: cinque ore ogni anno, punto e basta. Che siano in
terza, in quarta o in quinta, gli alunni fanno sempre tre ore di Filosofia e
due di Storia. Ciliegina sulla torta? Ampliamento del programma di Storia: non
più dal 1350 al 2000, bensì a partire dall’anno Mille.
Lì per lì, tutti gli insegnanti interessati hanno esultato: “Meno male, se
non altro non ci hanno ridotto il monte ore complessivo!”, hanno pensato col
solito - ma naturale - opportunismo di una categoria avvezza ad esser
costantemente vessata e screditata. Non parliamo, poi, di quelli di Storia del
biennio, di colpo alleggeriti di più di tre secoli da insegnare.. Il solito
pessimista, visionario e complottista ero io, il Ratto, coi suoi presentimenti
infondati..
Poi, però, qualcuno, pian piano, ha cominciato a rendersi conto.
Con questo giochetto, infatti, gli alunni dell’ultimo anno sono stati
derubati di un’ora di Storia. Sì ma, hanno risposto i ministri, vi abbiamo
aggiunto in cambio un’ora di Filosofia in terza, no? D’accordo, sì. Ma
cosa c'entra? E a che pro, raddoppiarci il programma da svolgere di Storia?
A che pro? Eccovi serviti. E’ ormai certo, assolutamente matematico, che
nessun insegnante riesca più a finire il programma, in quinta. I diciottenni,
quelli che ogni anno si apprestano a votare per la prima volta, son chiamati alle urne
senza nemmeno aver mai sentito parlare degli Anni di piombo, né della
quanto mai attuale Strategia della tensione. Senza aver mai
seriamente studiato il fenomeno del terrorismo, della mafia, della massoneria,
accontentandosi di qualche iniziativa demagogica e blandamente “emotiva”
che ogni tanto si organizza a scuola in nome della solita “educazione alla
cittadinanza”. Qualche film, qualche attore chiamato a recitar qualcosa..
Nulla di più!
E noi, d'altra parte? Noi che, ai nostri tempi, ci siamo fermati alla seconda
guerra mondiale esattamente come loro, che ne sappiamo noi di Aldo Moro,
se non quello che voglion farci sapere i giornali?
Aggiungeteci l'opinione - super diffusa e fortemente incoraggiata - secondo
cui "la Storia è noiosa", o "la Storia basta saperla, mica
serve capire chissà cosa, no?", e il gioco è fatto.
Ecco. A questo serve la scuola. Serve a "non sapere", naturalmente
credendosi sapienti..! Non sfugga la profondissima valenza anti-filosofica
dell'istruzione pubblica! Che serve a non aver chiari i fatti. A pensare e a
dire soltanto quel che dicono i loro giornali, le loro TV. Senza cognizione di
causa, senza approfondimento alcuno nei confronti di moltissimi fatti.
Soprattutto quelli che toccano, direttamente o indirettamente, i loschi affari
di chi ci governa e che quindi, già che c'è, stabilisce ciò che dovranno
studiare, a scuola, i nostri poveri figli.